News 16 – Inutilizzabili le registrazioni di conversazioni tra privati autorizzate “verbalmente” dal p.m.
La Corte di Cassazione, con la decisione n.19158/2015, ha chiarito come le registrazioni fonografiche eseguite da uno degli interlocutori con strumenti di captazione forniti dagli organi investigativi e di intesa con questi ultimi, pur implicando un minor grado d’intrusione nella sfera privata rispetto alle intercettazioni, e ritenendosi implicito il consenso di uno dei partecipanti alla conversazione, ai fini della loro utilizzabilità nel processo necessitano del decreto motivato del p.m. in forma scritta, non essendo sufficiente la sola autorizzazione espressa verbalmente dell’organo investigativo.
(Cassazione penale Sentenza, Sez. II, 08/05/2015 20/03/2015, n. 19158)
News 15 – Reati stradali: Patente sospesa per guida in stato di ebbrezza: non invocabile la lesione del diritto al lavoro
Secondo la sentenza n. 19167/2015 della Suprema Corte, deve ritenersi manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli art. 218 e 224 del codice della strada, sollevata con riferimento al criterio di ragionevolezza contenuto nell’art. 3 Cost., nella parte in cui non prevedono – a differenza dell’art. 62 della legge n. 689 del 1981 – la possibilità per il giudice di regolamentare l’applicazione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida in modo tale da non ostacolare il lavoro del condannato, qualora la patente rappresenti un indispensabile requisito per lo svolgimento dell’attività lavorativa, rientrando nel potere discrezionale del legislatore la tutela della pubblica incolumità anche con il sacrificio delle possibilità lavorative del condannato.
(Cassazione penale Sentenza, Sez. III, 08/05/2015 17/12/2014, n. 19167)
News 14 – Reati colposi: Quando è punibile l’amministratore per l’infortunio del condomino?
Secondo la Sent., n. 14000 del 2015 della Suprema Corte, perché possa ritenersi sussistente la responsabilità colposa di colui che è investito di una posizione di garanzia (nella specie, l’amministratore di un condominio) quanto alla produzione dell’evento lesivo, deve verificarsi in concreto sia la sussistenza della violazione di una regola cautelare (generica o specifica) sia della prevedibilità ed evitabilità dell’evento dannoso che la regola cautelare violata mirava a prevenire (c. d. concretizzazione del rischio).
(Cass. Pen., Sez. IV, 2 aprile 2015, n. 14000)
News 13 – Guida sotto effetto di stupefacenti: è da provare lo stato di alterazione, non l’assunzione di droga
Secondo la Sent. n. 16949 del 2015 della Corte di Cassazione, la condotta tipica del reato previsto all’art. 187 cod. strada non è quella di chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, bensì quella di colui che guida in stato di alterazione psico-fisica determinato da tale assunzione, occorrendo, pertanto, la prova della sussistenza di uno stato di alterazione causato proprio dall’assunzione di stupefacenti, e non soltanto dell’assunzione di tali sostanze prima della guida.
(Cass. Pen., Sez. IV, 23 aprile 2015, n. 16949)
News 12 – Violenza sessuale su disabile psichica: da provarsi l’approfittamento della disabilità nel caso concreto
Il delitto di cui all’art. 609-bis, comma 2, n. 1 c.p. sussiste ove il consenso all’atto sessuale sia espressione di una disabilità psichica, operante nel caso specifico, e dolosamente strumentalizzata dalla attività induttiva del reo; secondo la Sent. n. 18513 del 2015 della Suprema Corte di Cassazione, la dimostrazione di tali requisiti non può trarsi ipso facto dalle modalità di realizzazione dell’atto sessuale né da una generica diagnosi di infermità mentale.
(Cass. Pen., Sez. III, 5 maggio 2015, n. 18513)
News 11 – Infortuni sul lavoro: responsabilità del datore e onere probatorio del danneggiato
In tema di responsabilità del datore di lavoro per violazione delle disposizioni dell’art. 2087 c.c., la parte che subisce l’inadempimento non deve dimostrare la colpa dell’altra parte -dato che, ai sensi dell’art. 1218 c.c., è il debitore-datore di lavoro che deve provare che l’impossibilità della prestazione o la non esatta esecuzione della stessa o comunque il pregiudizio che colpisce la controparte derivano da causa a lui non imputabile- ma è comunque soggetta all’onere di allegare e dimostrare l’esistenza del fatto materiale ed anche le regole di condotta che assume essere state violate, provando che l’asserito debitore ha posto in essere un comportamento contrario o alle clausole contrattuali che disciplinano il rapporto o a norme inderogabili di legge o alle regole generali di correttezza e buona fede o alle misure che, nell’esercizio dell’impresa, debbono essere adottate per tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.
(Cass. Civ., Sez. lavoro, 21 maggio 2015, n. 10465)
News 10 – Legittimo il licenziamento del lavoratore che cancella tutti i files del computer
Deve ritenersi legittimo il licenziamento intimato per giusta causa dal datore di lavoro ad un lavoratore responsabile di aver cancellato tutti i documenti di lavoro dal suo computer ivi compresa la corrispondenza elettronica. Tale principio può evincersi da una sentenza del 14 maggio 2015 n. 9900 della Suprema Corte che, nel rigettare il ricorso proposto dal prestatore di lavoro, ha così confermato la decisione della corte distrettuale oggetto di impugnazione.
(Cass. Civ., Sez Lav. 14 maggio 2015 n. 9900)
News 9 – Licenziamento disciplinare – Aggressione al capo: sì al licenziamento se nel contratto collettivo le parti non lo hanno escluso
In materia di licenziamenti disciplinari, deve escludersi che, ove un determinato comportamento del lavoratore, invocato dal datore di lavoro come giusta causa di licenziamento, sia contemplato dal contratto collettivo come integrante una specifica infrazione disciplinare cui corrisponda una sanzione conservativa, essa possa formare oggetto di una autonoma e più grave valutazione del giudice, a meno che non accerti che le parti non avevano inteso escludere, per i casi di maggiore gravità, la possibilità della sanzione espulsiva.
(Cass. Civ., Sez. lavoro, 7 maggio 2015, n. 9223)
News 8 – Usa un permesso retribuito per assistere la madre disabile ma poi va a ballare: licenziato
Deve ritenersi legittimo il licenziamento intimato dal datore di lavoro al lavoratore che, nel fruire di un permesso retribuito per assistere la madre disabile, abbia partecipato ad una serata danzante.
(Cass. Civ., Sez. lavoro, 30 aprile 2015, n. 8784)
News 7 – Danno non patrimoniale, se il Giudice non adotta le tabelle milanesi si può ricorrere in Cassazione
In sede di liquidazione del danno, la mancata adozione da parte del giudice del merito delle Tabelle elaborate presso il foro di Milano in favore di altre, ivi ricomprese quelle in precedenza adottate presso diversa autorità giudiziaria, è idonea ad integrare una violazione di norma di diritto censurabile con ricorso per cassazione ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 3) cod. proc. civ.
(Cassazione civile Sentenza, Sez. III, 20/05/2015, n. 10263)
- 1
- 2